Nonostante la segretezza dell'incontro e l'esclusività dello stesso, noi di blogparketto siamo riusciti a partecipare alla riunione.
L'assenza del presidente Perrone deve far riflettere: i troppi impegni che lo tengono lontano dalla squadra potrebbero un giorno gravare sulla sua dirigenza, che quest'anno sembra però in ascesa rispetto a quella dello scorso anno. La sua presenza è stata più costante e il suo operato è migliorato.
Non mancano i malumori: alla seconda partita, nemmeno una salamella è stata offerta dalla dirigenza ai calciatori. «Di questo passo» - dicono - «non porterà più nemmeno l'acqua».

Positiva la scelta dell'attaccante Libera, che ha portato una valanga di gol nelle casse della squadra. «Non so chi sia» ha dichiarato il Perrone «mi dicono giochi per noi, tanto meglio».
Dubbiosa anche la personalità dell'allenatore Pischedda, che talvolta diventa molto simile a quella del meno famoso ma altrettanto qualificato Fabio Capello; i giocatori non sanno se seguire le sue istruzioni o ridergli in faccia. Nel dubbio, non fanno niente di tutto ciò e continuano a pensare al nulla. Nonostante la schizofrenia, il mister (una volta giocatore, ora in declino in seguito ad una brutta storia di alcol, droghe e trans) sembra reggere la panchina. «Anche perchè» dice «è solida ed è avvitata molto bene».
L'incontro è poi proseguito in un esclusivissimo locale della periferia ovest di Milano, dove i nostri hanno sorseggiato della pregiatissima birra ed osservato con competenza le auto parcheggiate; una di loro recava un inequivocabile segno della presenza di chi vi scrive.
Fortunatamente i giocatori e il mister hanno continuato a bere come se nulla fosse.
2 commenti:
Confermo!! Ero in compagnia di alcune belle ragazze questo sabato sera! Dopo la partitaccia di giovedì scorso dovevo tirarmi su il morale in qualche modo!
Ah, erano ragazze...donne????
Cacchio ve l'ho detto, se vogliamo diventare famosi dobbiamo andare con i trans, e poi altro che birra, i festini devono essere a base di Coca (cola).
Mi avete fregato questa volta, ma la prossima si fa a modo mio.
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